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mer 27 agosto

Roberto Fiordi:”gli anni ’70 sono fatti anche di sesso droga e Rock’n’Roll, perché non c’è solo la guerriglia urbana a caratterizzarli, c’è anche la voglia di sognare”

Lo scrittore del momento che da quello che ci risulta presto sarà intervistato da una Radio, ci racconta alcuni frammenti del suo libro di successo.

 

I fatti che lei ha definito salienti riportati nel suo libro, a parte il caso di Vermicino, ne potrebbe citare qualcuno?

Sicuramente sì. La prima parte del saggio l’ho intitolata “I Ruggenti Anni Settanta fra frenesia e modernità”. Perché questo?, perché la prima decade vede il Paese assediato della volontà popolare di cambiamento. E perché ciò avvenga, è necessario imbracciare azioni di terrorismo oltre alle manifestazioni. E il saggio spiega che il tutto ha connotati diretti con il ’68. C’è la strage di Piazza Fontana. Ma il decennio non racchiude solo aria di guerriglia…

Vedo tra i titoli che parla anche del femminismo e l’omosessualità.

Esatto, parla del femminismo, che è un’ondata di contestazioni femminili che sfocia in concomitanza con lo spirito di ribellione già presente nell’aria. La donna non se la sente più di essere subalterna all’uomo, vuole anche lei ottenere un posto nella società. Il saggio lo spiega; e spiega persino che anche il mondo gay non accetta più di sentirsi come relegato tra soggetti malati di mente. L’omosessuale pretende di essere considerato una persona normale e dunque anche qui sorgono manifestazioni.

Quali altri argomenti affronta questo decennio “caldo” se vogliamo.

Caldo sotto alcuni aspetti, fiorente sotto altri. Come riporta il titolo, in questo saggio si parla anche di modernità. Si parla del look, dell’arredamento.

Trovo scritto sesso droga e rock’n’Roll.  

Certo, gli anni ’70 sono fatti anche di sesso droga e Rock’n’Roll, perché non c’è solo la guerriglia urbana a caratterizzarli, c’è anche la voglia di sognare, c’è anche il desiderio di fantasticare, come pure un intrinseco impulso che porta i giovani a volare con la mente verso un indirizzo di pace e di amore. Allo stesso modo della mongolfiera di Cape Cod, negli Stati Uniti, quando prende il volo in simbolo di pace e amore di fronte a migliaia di ragazzi giunti da tutto il mondo per rendere omaggio a quell’evento. Il saggio lo riporta.

E sesso droga e rock’n’Roll cosa c’entrano?

Più di quanto si pensi. Sostanzialmente sono tre termini che uniti assieme vogliono rappresentare una figura retorica, ma se andassimo ad analizzare ogni singolo vocabolo ci accorgeremmo che non andremmo fuori tema. Sesso? Sì sesso, non solo nel senso stretto del termine, ma pure in quello che riguarda in senso stretto la donna. La donna che vuole sentirsi più libera, come già detto prima. Inoltre il termine sesso abbraccia anche i temi del divorzio, dell’aborto, del ruolo della donna nella famiglia e nella società. Temi affrontati i questo scritto. Come pure il tema della droga. È il periodo in cui la tossicodipendenza in Italia raggiunge indici esponenziali. Non lo dico qui, lo dico nel libro. E in esso parlo anche delle conseguenze a ciò inerenti. Oltre a toccare il tasto della droga, il saggio parla anche dell’Aids. Un tassello che coinvolge gli anni ’80.

Sbaglio o nel suo libro cita anche le vacanze?

Non sbaglia. Abbiamo detto prima che l’italiano lavora molto. Lavora molto ma va pure in vacanza. Ma per lavorare, talvolta l’italiano è costretto anche ad emigrare, giacché il Paese vive due, se non tre, condizioni lavorative ben distinte. Certo l’italiano va sì in vacanza, va in vacanza con tutta la famiglia e qui vengono descritte le modalità dei vacanzieri di quel periodo.

Prima di passare agli anni ’80 ha d’aggiungere qualcosa?

Gli “hippy” e le comuni. Il saggio descrive la maniera di vivere di queste comunità di hippy, forse meglio conosciute in Italia con il nome di “figli dei fiori”. Il testo descrive lo spirito libero che ognuno di loro trova in sé vivendo in fatiscenti baracche, che sono le comuni, assieme ad altri come lui. A conclusione voglio includere che in questo libro sono riportate anche stragi di terrorismo che hanno abbracciato questa decade ed anche la ricostruzione dell’Italia dal dopoguerra in poi, il miracolo economico degli anni ’60 e la crisi che si è abbattuta sul finire del medesimo decennio.  

Degli anni ’70 abbiamo fatto una discreta chiacchierata ed ora passiamo agli anni ’80. Non prima che lei mi dica il motivo che l’ha spinta a citare canzoni e film.

La ringrazio di avermi fatto questa domanda perché voglio spiegare un mio concetto. Secondo me richiamare all’attenzione qualcosa di vissuto o di udito, facilita la comprensione e innesta come un’anima al testo stesso, tanto da donargli vitalità.

“L’italiano nuovo e la caduta della classe operaia”, recita un titolo di questa seconda parte. Cosa vuole dire?  

Che con gli anni ’80 l’Italia entra in un’altra fase. In una fase quasi opposta alla precedente. La politica nel decennio precedente aveva trovato manforte nel popolo operaio per indire continue manifestazioni di protesta e qui, adesso, in questa nuova fase, il mondo operaio cambia.

Che cosa cambia nel mondo operaio?

Muta il pensiero dell’operaio. C’è tutto un altro spirito adesso nell’opinione comune e il saggio lo spiega. Addirittura parla di una contromanifestazione.

Dietro al cambiamento popolare c’è qualcosa?

C’è qualcosa, e dalla lettura del testo è intuibile.    

Leggo una riga che mi è saltata adesso agli occhi: “Negli anni ’80, la professione di stilista compie un salto di qualità a livello mondiale”. Può spiegarlo?

Non posso aggiungere niente di più di quanto ha letto lei. Posso solo dire che l’argomento affronta il mutamento nel look femminile e le tendenze giovanili. Le mode del momento.

 

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