Abbiamo incontrato per una lunga intervista Favio Nardelli degli UNIPLUX. Si è raccontato a cuore aperto.
Fabio come nasce la passione per la musica?
A casa mia c’era sempre musica sin da bambino a mio padre piaceva e ballava il rock’n’ roll anni ’50..Elvis, Chuck Barry ecc… ecc…Verso gli 8 anni ricordo, che mio zio Parroco di un paesino vicino Grosseto aveva un organo da chiesa, e suonava pezzi ecclesiastici e musica classica….tentò di spiegarmi come leggere lo spartito ma con scarsi risultati. Però mi piaceva ascoltare quando suonava lui. Dopo negli anni ’60 canticchiavo tutte le canzoni dei primi gruppi beat che arrivavano da Londra ( Rolling stones e Beatles soprattutto) e quelli Italiani tipo Equipe 84, Dik Dik ,Nomadi, Ribelli e Cantautori vari. A casa mia c’era una chitarra Eko pessima di mio fratello piu grande ed iniziai a strimpellarla e presi qualche lezione sui rudimenti. In adolescenza mi piaceva il suono della chitarra elettrica e ricordo in seconda media, mio papà mi regalò una chitarra elettrica e un amplificatore, da lì cominciai a sentire e cercare di rifare soprattutto Battisti , Formula 3 , Orme , Premiata ecc.. ma rimasi folgorato dalla scoperta dei Led Zeppelin , Jimy Hendrix e Pink Floyd …li decisi di fare un po’ sul serio. E iniziai a studiare musica, anche se come autodidatta, perche la mia famiglia era umile e non poteva permettersi di mandarmi al conservatorio. Negli anni 70 iniziai a suonare con i primi gruppi di cui uno abbastanza importante che faceva Rock Progressive si chiamava ECV e suonammo molto a Roma e nel Lazio… in quella band per un annetto suonò il basso anche Massimo Moriconi l’attuale bassista e arrangiatore di Mina, che aveva la fortuna di andare a Berckley a fare dei corsi di Jazz rock e tornava con montagne di metodi e spartiti che ci fotocopiavamo e fu il massimo momento di studio, perchè quelle cose non si studiavano nemmeno al conservatorio tradizionale allora in Italia .
Il gruppo UNIPLUX?
Il gruppo Uniplux nasce nel 1979 quando dopo un breve ma inteso viaggio a Londra scoprii il fenomeno giovanile Punk. Tornando in Italia decisi di fare qualcosa di simile, ma cantato in Italiano perché i testi erano molto incazzati e polemici contro il governo inglese dell’epoca, e qui da noi uscivamo dai cosidetti anni di piombo. L’incontro con un batterista Francesco Mancinelli soprannominato Papero, fu fondamentale e inizialmente chiamandoci Smash iniziai a scrivere canzoni e testi e a cantarle. Dopo qualche mese cambiammo bassista ed entro Renato Dalpiaz e cambiammo nome in Uniplux. Facendo qualcosa che fu etichettato come Punk rock ci piacque l’idea di chiamarci come le famose supposte per l’influenza. Nel 1981 ci presentammo in trio alla RCA Italiana ed inaspettatamente ci misero sotto contratto a condizione di cantare solo in Italiano ma lasciandoci completamente liberi di fare il nostro genere musicale. C’era Ennio Melis e Giacomo Tosti che avevano inventato il cenacolo sulla via prenestina dove sotto la supervisione di Fulvio Mancini iniziammo a provare e registrare bene le canzoni che avevo scritto. Li ebbi occasione di conoscere molte figure di rilievo della musica italiana di allora, Ivan Graziani, Rino Gaetano, e tanti altri. L’esperienza durò pero 2 anni nonostante avessi un classico contratto 3+2 , ma rescissi il contratto perché l’aria stava cambiando e lo stesso Melis abbandono la direzione artistica della RCA che inizio a produrre musica non piu d’autore o rock ma canzoni piu commerciali. Credo a Roma siamo stati l’unico gruppo punk rock che incise con una Major, e quella esperienza fu fondamentale perche imparai anche a fare il fonico e produttore di studio accanto a Fulvio Mancini che mi faceva partecipare ai missaggi anche di altri artisti sul meraviglioso 24 piste del mitico studio C.
Tante collaborazione la più importante?
Ma sempre richiamato dalla RCA nel 1986, partecipai accompagnando il cantante Giovanni Scialpi al festival di Sanremo, come corista e session man con una canzone scritta da Franco Migliacci il suo produttore all’epoca. ( NO Est NO West ). Per quanto riguarda i miei pezzi nel 2022 Ivan Cattaneo, mi ha gentilmente messo la sua voce su un mio brano Marchesa de Sade, e lo ringrazio ancora, perché quel pezzo mi ha ridato un po’ di visibilità dopo tanti anni.
C’è un cantante che ti ispiri? Un idolo da bambino?
L’idolo da ragazzo è il chitarrista dei Led Zeppelin il mitico Jimmy Page a cui mi sono sempre ispirato nel suonare la chitarra. Cantanti mi piacciono molto, ma per me il top rimane Demetrio Stratos prima nei Ribelli e poi negli Area, probabilmente il gruppo piu creativo, sperimentale e tecnico che abbiamo avuto in Italia.
Con chi sogneresti di cantare duettare?
Mi piacerebbe con qualche altro chitarrista storico..Page, Clapton, Hendrix, Beck , Bonamassa, Slash, Santana , Eddy Van Halen..…ce ne sarebbero tanti..ultimamente con Rogers Waters che ci sta mettendo la faccia nella questione Palestinese.
Fabio privato oltre la musica?
Per anni parallelamente ho fatto lo psicoterapeuta /psicologo. Lavorando sui disturbi seri anche in centri dove c’erano ragazzi psicotici e autistici. E’ una dimensione particolare dare aiuto alle persone con difficolta mi ha sempre dato soddisfazione. Sono single alla mia veneranda età, probabilmente perche la maggioranza delle donne con cui ho avuto relazioni sentimentali dicevano che amavo piu le chitarre che loro. Forse avevano anche ragione.

















