L’incertezza generata dai dazi USA e la svalutazione del dollaro intimidiscono la crescita italiana, con un impatto potenziale di quasi 30 miliardi di euro sul PIL tra il 2025 e il 2026. Le imprese italiane reagiscono aumentando gli investimenti all’estero. La politica commerciale statunitense rappresenta la principale fonte di preoccupazione. Secondo il CSC, i dazi sui prodotti UE, già al 10% dal 5 aprile, potrebbero salire al 30% dal 1° agosto se non si raggiungerà un accordo. A questi si sommano tariffe già elevate su autoveicoli (25%), acciaio e alluminio (25% da marzo, 50% da giugno).

















