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mer 27 agosto

Calcio Inter. Chivu: “L’Inter ha bisogno di ambizioni, l’asticella è stata alzata negli ultimi anni e bisogna continuare”

Los Angeles- Nel ritiro dell’Inter, in America in vista del mondiale per club e’ stato presentato l’allenatore Chivu.

Chivu: “Obiettivi? La stagione non è finita, dobbiamo ancora portare avanti il nome dell’Inter in giro per il mondo. Siamo qua per onorare questa competizione e raggiungere qualcosa di importante”

Chivu: “Sono già stato allenatore dell’Inter. Il nome di questa società ti fa sempre avere qualcosa di speciale, anche nelle giovanili. Sento grande senso di responsabilità, la stessa responsabilità che ho da quando Piero mi ha portato ad Appiano.
I compagni del Triplete? Siamo compagni e amici per tutta la vita, abbiamo la nostra chat. Mi ha fatto piacere ricevere tutti quei messaggi. C’è stata anche qualche dedica speciale, che rimane tra me e loro. Abbiamo scritto qualche pagina importante nella storia dell’Inter”

Chivu: “E’ tornare alle radici dell’interismo, anche il presidente Marotta ha capito di cosa si tratta. Orgoglio, lealtà, tante cose che la società ha regalato nella sua storia a tutti i tifosi. Il coraggio di essere l’allenatore della prima squadra. L’Inter è tra le più forti d’Europa, lo dicono i risultati, gli scudetti, le finali di Champions. Bisogna portare avanti quello di buono che è stato fatto. Quando le cose sono fatte nel modo giusto, la strada è più bella”

Chivu: “E’ un nuovo vecchio progetto. Quello che è stato creato dalla società e da questi ragazzi e dallo staff di prima bisogna portarlo avanti. L’Inter ha bisogno di ambizioni, l’asticella è stata alzata negli ultimi anni e bisogna continuare. Bisogna avere fiducia e autostima e mantenere l’Inter dove si trova ora”

Chivu: “Dobbiamo onorare questa competizione, è quello che l’Inter deve fare. E’ un momento unico, ci sono squadre di tutto il mondo. Non è facile perché è una novità, di fatto è ancora la scorsa stagione ma siamo qui per fare del nostro meglio e onorare questa competizione. Conosco la squadra e conosco il club, sono stato per tanto tempo con la squadra, con il vecchio allenatore. Conosco benissimo le qualità umane di questo spogliatoio. Ovviamente la vittoria è importante ma quello che ha fatto la squadra è stato fantastico. Il percorso non va dimenticato perché il percorso conta”.

Chivu: “Mkhitaryan ha 36 anni? Fai la domanda sbagliata. Non conta l’età nel calcio, conta la qualità. La carta di identità non è importante, è solo un numero. Non è corretto parlare dell’età di Mkhitaryan per come si allena, per il professionista che è e per quello che ha dimostrato. Non si può neanche discutere, l’età non conta”

Chivu: “Abbiamo cominciato a studiare il Monterrey. Hanno cambiato allenatore e quindi cambierà qualcosa. Noi rispettiamo tutti gli avversari. Queste sono le 32 squadre migliori del mondo, tutte vogliono fare il massimo per onorare la competizione e così vogliamo fare anche noi”

Chivu: “L’intenzione mia era di continuare a Parma, poi è arrivata la chiamata dell’Inter. E’ stata inaspettata. Ho subito detto di chiedere il permesso al Parma, anche come forma di ringraziamento. Poi è ovvio che per me quando chiama l’Inter è motivo di orgoglio, di onore. Inzaghi? Sempre avuto un buon rapporto con Simone. Avevo chiamato Simone prima della chiamata dell’Inter per fargli l’in bocca al lupo, poi non ci siamo più sentiti”

Chivu: “Non dobbiamo dimenticare il percorso di questa squadra. E dal percorso dobbiamo ripartire. Il valore di una squadra non può essere giudicato dal fatto che non ha alzato il trofeo, quello che conta è il percorso e la crescita della squadra. Il dovere di una squadra è dare il massimo e provare fino in fondo, poi si può vincere e si può perdere. Per me non è una stagione fallimentare, due mesi prima si parlava di una squadra che ha eliminato Bayern e Barcellona, era prima in Serie A, era considerata una delle squadre più belle e più forti d’Europa. Tutto questo non si può negare e non si può dimenticare. Il fallimento non esiste nel calcio, bisogna sempre provare fino in fondo. Il fallimento esiste solo quando iniziamo a guardare scuse e alibi. Da quando sono qui, non mi è mai sembrata una squadra che punta il dito e trova colpevoli”

Chivu: “Stimolante affrontare tecnici che hanno vinto? Dobbiamo far tornare fiducia e autostima in questi ragazzi meravigliosi. Bisogna trovare le energie velocemente. Del futuro parleremo a competizione finita. Se pensiamo troppo al futuro, ci dimentichiamo cosa dobbiamo fare

Chivu: “Lo staff? Il vice sarà Kolarov, Mario Cecchi rimane con Angelo Palombo come collaboratore tecnico. Preparatori atletici Fanchini e Rapetti, Spinelli preparatore portieri che rimane e si aggiunge Paolo Orlandoni. E’ uno staff competitivo. Hanno esperienza e sono umanamente di grande qualità, faremo belle cose insieme”

Chivu: “Cosa posso dare all’Inter? Tutto quello che ho e quello che ho fatto per questa società. Rispetto, riconoscenza, carattere, interismo. Questa maglia, questa squadra, questa società mi ha fatto innamorare e mi è rimasta nel cuore. Non sono qua a dire se sono bravo o no, dal punto di vista umano darò tutto”

Chivu: “Perdere una finale di Champions fa male, non è mai semplice per nessuno. Nel 2010, l’unico pensiero era ‘e se la perdo?’. Ovvio che non è semplice, ho detto a questi ragazzi che il percorso fatto è importante. Magari troveremo l’energia giusta per riprovarci di nuovo, l’Inter ha l’obbligo e il dovere di ambire a cose importanti, la storia dice questo. Il percorso è importante, bisogna onorare ora questa competizione e rispettare questo stemma. L’asticella bisogna tenerla sempre più in alto. Messaggio di Mourinho? Mi sono sentito al telefono. Sì, abbiamo parlato”

Chivu: “Le competizioni internazionali hanno fascino sempre, c’è tanta imprevedibilità. C’è tanta voglia di far vedere il calcio allo stile puro, si affrontano squadre più spensierate e meno preoccupate di affrontarti. La nostra squadra ha una certa esperienza, nelle coppe mi pare che sia arrivata spesso in fondo. E siamo pieni di giocatori internazionali, siamo pronti per questa serie di partite”

Chivu: “Io ho fatto l’allenatore, il Parma mi ha dato un obiettivo e ho cercato di fare il massimo. E’ stato bello e intenso, quando si raggiunge l’obiettivo è ancora più bello. Da allenatore devi sistemare, risolvere e non ti devi lamentare. Dal divano è tutto più facile”

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